Contea di Nizza

La Contea di Nizza ha una lunga storia sia da un punto di vista amministrativo sia da un punto di vista geografico.

Si tratta di una realtà territoriale che riunisce spazi collegati da un destino culturale vicino, attorno alle Alpi liguri e Marittime. Questo perché, come recita un detto provenzale, “le montagne uniscono”.

Il territorio che oggi può essere identificato con la Contea di Nizza comprende l’attuale dipartimento francese delle Alpes Maritimes e la parte rimasta italiana della valle Roya, della val Bevera ed un gruppo di Comuni italiani dell’estremo ponente ligure. In quest’ultimo caso si tratta di Apricale, Dolceacqua, Isolabona, Perinaldo, Pigna e Rocchetta Nervina.

Sono località comprese tra la val Nervia e la val Verbone, nell’entroterra di Ventimiglia.

Quasi tutti hanno fatto parte di una entità storica e politica che è stato il Marchesato di Dolceacqua, controllato dai Doria, ma poi entrato nell’orbita di controllo dei Savoia. Una storia che va dai monti al mare, dunque. Una storia che nasce nel 1388, quanto proprio i Savoia iniziano il loro avvicinamento al Mediterraneo. Sono acquisite Pigna in val Nervia e soprattutto Nizza, che diviene lo sbocco al mare “ufficiale” delle terre piemontesi e savoiarde.

Il nuovo territorio controllato viene definito “Terre Nuove di Provenza”. Il sostegno sabaudo nei confronti di questo territorio diviene continuo. La Contea di Nizza viene effettivamente riconosciuta nel 1526. In quel periodo i Savoia estendono progressivamente il loro controllo anche sulla contea di Tenda, con base in alta valle Roya. Dal 1652 estendono il loro protettorato anche sulla signoria di Dolceacqua. I Doria assumono il titolo di marchese. La Contea di Nizza è una realtà con un sistema di realtà geografiche satelliti e da lei dipendenti.

Nizza diviene porto franco. La vicina Villefranche è tuttora il porto di Nizza, con imponenti fortificazioni di controllo. Si sviluppa una dimensione amministrativa, con importanti magistrature, come il Senato che siede proprio in Nizza. Le popolazioni sotto controllo sabaudo che risiedono in Liguria occidentale fanno riferimento a questa istituzione. La Contea di Nizza e la Liguria intera faranno parte dell’Impero Francese dal 1805 al 1814. Già in queste condizioni, tutta l’estrema Liguria occidentale fa parte della Prefettura di Nizza. Poi tutta la Liguria passa sotto controllo sabaudo e si forma la Divisione di Nizza, con i maggiori centri di Ventimiglia, San Remo, Porto Maurizio ed Oneglia. Siamo nel 1847/48.

Nel 1859 la Divisione di Nizza si smembra in tre parti: Circondario di Nizza, Circondario di Porto Maurizio e Circondario di Sanremo. La Contea di Nizza verrà quindi ceduta alla Francia come la Savoia, in cambio del sostegno durante la seconda guerra di indipendenza italiana. Rimangono sabaudi i luoghi dell’alta val Nervia e delle valli del Nervia e Verbone.

I centri che ora ritrovano unità di intenti e di progetto storico e turistico nel riferimento all’antica loro capitale. Il quadro è autenticamente transfrontaliero ed europeo.

Anche Giuseppe Garibaldi, nizzardo di nascita, intristito dalla cessione sabaudo alla Francia, troverebbe oggi positivo questo progetto.

Forse questa narrazione appare complessa ed articolata. Merita comunque una lettura, perché fa comprendere successivi passaggi storici in cui le persone, i lavoratori della terra, i pastori, i commercianti, gli artigiani locali, hanno mutato punti di riferimento politico. In tutto questo continuo mutare, sono rimasti vivi tutti i confronti, le collaborazioni, un comune sentire culturale, antropologico, uno scambio linguistico e gastronomico.

In questo ultimo caso, si pensi al valore di identità nella diffusione del vitigno Rossese di Dolceacqua.

Questo progetto è fatto per il turista che ama lasciarsi coinvolgere in tante emozioni storiche, che vorrà davvero conoscere a fondo una realtà finora poco nota, ma così vicina ad un mondo mediterraneo, caldo e piacevole, che non finisce di stupire.

Una esperienza unica, alla ricerca di emozioni paesaggistiche e culturali che solo una grande regione europea, tra monti e mare, sa proporre con tutta la qualità di una grande tradizione di ospitalità.

 

 

 

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