Perinaldo


© foto: archivio della Provincia di Imperia/Comune di Perinaldo

Perinaldo è una striscia di case disposte su di un crinale. Si sale in val Verbone, la strada di accesso principale giunge da Vallecrosia.
Guarda al mare ed alle Alpi liguri, con panorami potenti e grandiosi.  Risaltano gli edifici sacri e qualche palazzo di maggiore rilievo.

Verso il mare lo sguardo spazia sull’arco intemelio, verso monte sulle vette ragguardevoli del Bignone, del Ceppo e del massiccio del Toraggio. Si indovinano così tutti i crinali ed i secolari percorsi di pastori, commercianti e pellegrini.
Le stesse vie che si possono conoscere anche oggi, con affascinanti passeggiate, a piedi, a cavallo, in mountain bike.
Perinaldo gode dunque di vista aperta e di cielo pulito.

Nasce con finalità militari, presidio di Rinaldo Ventimiglia tra XI e XII secolo e citato per la prima volta nel 1192. Il centro storico è affascinante, con alcuni edifici di rilievo, dalla parrocchiale al cosiddetto “castello Maraldi”.

È nato qui nel 1625 il famoso astronomo Gian Domenico Cassini, formatosi a Genova e poi attivo e Bologna e a Parigi, dove sarebbe morto nel 1712 ormai celeberrimo. Ha dato inizio ad una dinastia familiare di astronomi e geografi (il figlio, il nipote e i nipoti per parte del cognato, di cognome Marvaldi o Maraldi).

Una personalità eccezionale, quella del Cassini, cui è dedicata una realtà straordinaria per un piccolo abitato come Perinaldo: l’Osservatorio Astronomico “G.D. Cassini” una struttura all’avanguardia, aperta tutto l’anno a disposizione di privati, scuole, gruppi organizzati che possono provare la magia di scrutare un angolo di infinito immersi fra gli ulivi. Il tutto osservando anche i medesimi fenomeni scoperti dall’astronomo di Perinaldo: satelliti ed anelli di Saturno, la grande macchia di Giove.

Perinaldo è incorniciato dagli oliveti, dai quali si ricava un ottimo olioextravergine e non mancano le vigne di Rossese.
La macchina mediterranea insiste attorno all’abitato e corona gli orti in cui si coltiva il raro carciofo violetto senza spine, presidio Slow Food, salvaguardato come patrimonio gastronomico di particolare bontà.
Mangiato crudo con l’olio d’oliva locale: un’esperienza eccezionale. Si tratta di una varietà di importazione provenzale, unico nella zona. La leggenda vuole che sia stato importato per volontà di Napoleone Bonaparte, ma è da credere che l’impianto sia dovuto ai continui rapporti tra la Liguria occidentale e la Provenza.
Nel mese di maggio si svolge la “Rassegna gastronomica del Carciofo di Perinaldo”, un immancabile appuntamento per tutti i buongustai e per chi ama degustare le prelibatezze del territorio.

 

 

 

 

 

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